13 mag 2019

LO SCALPELLO DEL TEMPO

Sono passati molti anni da quando mio nonno “BEPI”, falegname di Comasine, paesino tra i monti della Val di Peio, mi ha fatto scoprire nell’omonima Val Comasine, questi maestosi alberi (era il 1975). Solo uno sguardo attento nota la presenza di alcune piante particolari che spiccano tra gli altri perché più grandi e di colore scuro. Silhouette quasi nere, incoronate da chiome chiare e leggere che cambiano colore a seconda della stagione. Corpi scolpiti dal tempo, sferzati dal vento impetuoso delle stagioni (e quest’anno ne abbiamo avuto un esempio) nutriti da una terra non sempre fertile, caricati di neve nei lunghi inverni.

Eppure questi “pionieri” hanno resistito anni, anzi secoli, il loro è un lungo racconto di vita, tra uomini alberi e pietre i cui destini si intrecciano e si sovrappongono nel tempo (vedi dendrocronologia dal greco dendron=albero e chronos=tempo).

Purtroppo la frenesia e lo stress della vita quotidiana ci ruba i giorni, le ore; i rumori e le distrazioni delle città ci rendono lontani ed assenti e sovente coprono anche i gusti e i sentimenti. Non abbiamo più tempo per assaporare queste cose, in primis la natura che ci circonda.

Allora io vado controcorrente: voglio provocare i vostri cuori e stimolare le vostre sensazioni, apritevi agli AFFETTI DELLA NATURA. Ecco perché quando accompagno i Monroc people suggerisco di rallentare il passo, di restare in silenzio e ascoltare la voce del bosco: ogni volta possiamo cogliere una sorta di SUSSURRO..

Vi aspetto nelle nostre escursioni per presentarvi un amico che non nasconde le sue rughe, anzi ne va fiero e ci mostrerà con le sue fronde, il suo tronco e i suoi rami la bellezza e la sapienza della vecchiaia, straordinaria stagione di vita.

Niente potrà distrarci, saremo al cospetto del grande LARICE SECOLARE.